Liturgia & Musica

Questo spazio nasce dalla mia esperienza di moderatore della mail circolare "Liturgia&Musica", avviata nel dic. 2005 per conto della “Associazione Italiana Organisti di Chiesa” (di cui fui segretario dal 1998 al 2011) al fine di tener vivo il dibattito intorno alla Liturgia «culmine e fonte della vita cristiana» e al canto sacro che di essa è «parte necessaria ed integrante» unitamente alla musica strumentale, con particolare riferimento alla primaria importanza dell'organo.

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lunedì 21 marzo 2016

La riscossa della musica liturgica "leggera"



Illustrissimo M° Paolo Bottini,

se il futuro della Chiesa sono i giovani, bisogna che i giovani si avvicinino alla Messa: io una ricetta per farli avvicinare ce l'avrei e gliela voglio consegnare qui... ma non credo incontrare il favore dei lettori della mail circolare "Liturgia & Musica" essere tutti titolati maestri organisti, direttori di cori polifonici, maestri di cappella...

In genere il musicista di chiesa "classico" è, appunto, troppo classico!

Nel senso che, non frequentando i repertori della musica contemporanea, l'organista professionista in genere non è in grado di favorire come si deve la partecipazione attiva dei fedeli e dei giovani in particolare, i quali per sentirsi veramente "a casa" hanno bisogno di musica "giovane", non di quelle lagne da secolo andato che ancora troppo spesso purtroppo si sentono nelle nostre assemblee (addirittura ancora nelle messe papali... ma vedrà che Francesco cambierà rotta presto anche in questo campo!).

Noi in parrocchia, ad esempio, innanzitutto abbiamo pian piano introdotto un po' di "freschezza" nella liturgia: gradualmente due/tre chitarre, poi un bongo (ma stiamo per dotarci di una batteria completa) e una tastiera elettronica multi-effetto (io ho messo a disposizione il mio glorioso Yamaha DX-7 che ancora oggi funziona a meraviglia) il tutto ovviamente amplificato come si deve (altrimenti i fedeli in fondo negli ultimi banchi non sentono bene) tramite anche un buon mixer.

Successivamente abbiamo convinto il parroco a sbarazzarsi sia dell'organista che dell'organo... mi spiace ma è così!

Era un diplomato spocchioso (che pure pretendeva d''essere pagato!) che ha sempre rifiutato di collaborare col nostro gruppo giovani: ovviamente storceva la bocca alla mia proposta di accompagnarci suonando al mio posto la tastiera elettronica (gli avrei ceduto volentieri il ruolo, ovviamente, dato che è mille volte più bravo di me a suonare), ma nulla da fare: desideroso solamente di far chiasso su quello strumento sfiatato che ormai ha quasi due secoli e caccia dei suoni veramente da funerale (che lui dice essere un capolavoro assoluto di un artigiano siciliano dell'Ottocento).

Pensi che costui stava quasi per convincere il parroco a farlo restaurare quel catorcio: trovo sarebbe stato un vero scandalo davanti ai parrocchiani spendere la bellezza di 200mila euro (cose da pazzi) per quello che alla fine non serve altro che ad accompagnare i canti (cosa cui provvede egregiamente il mio DX-7, che naturalmente alla parrocchia non costa nulla, così come il sottoscritto... figuriamoci: ma che carità cristiana è farsi pagare per suonare i canti alla messa?!).

Forse questa mia testimonianza scandalizzerà gli utenti del forum... ma a me pare che la Chiesa non possa più concedersi il lusso di spendere così tanti soldi per una "tastiera" e pagare qualcuno per farla suonare... di questo passo dovremmo pagare anche i catechisti?!

Grazie per la cortese attenzione.

Salvatore Cucinottatastierista liturgico nella diocesi di Taormina

5 commenti:

  1. Meraviglioso...... sto ancora ridendo!!
    Tragico, ahimè, pensare che sia verosimile.....

    Stefano Torresan

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  2. "Oltre l'organo vi sono altri strumenti che possono efficacemente venire in aiuto a raggiungere l'alto fine della musica sacra, purché non abbiano nulla di profano, di chiassoso, di rumoroso, cose disdicevoli al sacro rito e alla gravità del luogo. Tra essi vengono in primo luogo il violino e altri strumenti ad arco, i quali, o soli, o insieme con altri strumenti e con l'organo, esprimono con indicibile efficacia i sensi di mestizia o di gioia dell'animo. " dall'Enciclica Musicae Sacrae

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    1. Lettera enciclica di Pio XII "Musicæ Sacræ disciplina" del 1955 (v. testo completo in http://win.organieorganisti.it/musicae_sacrae_disciplina.htm ) . Grazie.

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  3. Credo ci voglia equilibrio in tutto. E nell'equilibrio ci vuole comprensione e spazio per tutti perché tutti hanno un dono da offrire. Chi suona dona quello che ha e lo fa al meglio, ma non deve sentirsi l'unico. Io suono l'organo. Sono autodidatta da 40 anni e ho raggiunto buona preparazione. In parrocchia ci sono anche i chitarristi. Nessuno vuol prevaricare. Dipende anche dai fedeli partecipanti alle messe e può ben farsi musica ad alti livelli e musica che si sintonizzi con altri animi. Bisogna venirsi incontro senza scartare qualcosa a priori altrimenti non diamo un buon servizio.

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  4. Egr. Sig. Salvatore Cucinotta. Far avvicinare le persone alla messa non è una questione di "spettacolo" ma di credibilità. Tra attici ai cardinali, pedofilia e arricchimento di beni mobili ed immobili, la chiesa sta dimostrando sempre più di non essere credibile. Questo fa allontanare le persone. Io sono ateo ma vado in chiesa solo ed unicamente per ascoltare l'organo e quelle che lei definisce "lagne del secolo passato" ricordandole che la chiesa dovrebbe essere luogo di raccolta e preghiera (e le "lagne" servono a dare l'atmosfera giusta). C'è già la chitarra spesso a rovinare tutto con adeguamenti pseudo allegri di musichette da oratorio... ecco quella va abolita non Bach ! Credo che il suo "modernismo" sia frutto di una gran confusione e per concludere... l'organista diplomato che pretende addirittura lo stipendio ha ragione... in fondo soldi alla chiesa non mancano e visto che NON li spende per aiutra i bisognosi, che almeno paghi chi lavora.

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